Buono come il pane (canzone)

DOVE SI TROVA LA CANZONE

Anno Titolo Album Etichetta Autori Durata
 1996  Il re degli ignoranti  VARI  A. Celentano – L. Cersosimo  5:43

 

TESTO (cantato)

Mi picchio la fronte, sembra quasi impossibile.
Prima d’ora mai mi era successo di svegliarmi davvero.
Avevo quasi tre anni quando a mordere cominciai,
il magnifico frutto della conoscenza.

E ricordo che come un sasso piombai
nel sonno profondo della mia ipocrisia.

E mi ero costruito una bella immagine di ragazzo per bene,
di ragazzo che non si arrabbia mai, buono come il pane.

E se qualche volta succedeva bastava solo che io mi pentissi.
E pensavo con questo di potere sfuggire alla rabbia che c’era in me.
…che c’era in me.
…che c’era in me.
…che c’era in me.

Qualunque cosa facessi di male,
colpiva solo la periferia del mio equilibrio,
ma nel centro
rimanevo buono.
…rimanevo buono.
…rimanevo buono.

Parlato:
E così continuando a sfuggire alla mia rabbia,
senza mai analizzarla fino in fondo.
Potevo arrabbiarmi quante volte volevo sì,
perchè ogni volta dicevo:
“mi sono arrabbiato ma l’ho fatto per il suo bene.”
“L’ho ucciso, ma per il suo bene.”
“Sì oggi sono stato cattivo, ma non lo sarò mai più.”
E ogni volta proiettavo il mio ideale di “buono” nel futuro
per poter essere malvagio nel presente.

Ed è con quest’idea rattoppavo il buco di una bontà,
che affogava dentro la mia ipocrisia,
perchè io non volevo accettare l’altra metà della mia natura,
di uomo violento, avido di sesso e possessivo.
Ma ora che sono nel centro della mia rabbia,
la isolo dal mio corpo e ora sono io che domino lei.
…che domino lei.

E la posso strumentalizzare
a beneficio
di quella parte buona della mia natura
di ragazzo per bene
buono come il pane.

Quel bel vestito che c’hai
non può nascondere la merda che hai dentro.
di fuori sembri croccante
come il pane fresco, mentre dentro di te
c’è il vomito del tuo putrido “io” e puzzolente.