Cammino (canzone)

DOVE SI TROVA LA CANZONE

Anno Titolo Album Etichetta Autori Durata
 ATMOSFERA
 IL RE DEGLI IGNORANTI

 

TESTO (cantato)

 

ATMOSFERA IL RE DEGLI IGNORANTI
 

Cammino.
Se cammino sento che
vado avanti
e allora
la notte non si ferma e passa.
Mentre il giorno mi viene incontro,
cammino.
Io cammino.

Tutti devono camminare.
L’ importante è camminare.
Non importa se si è lenti o veloci,
basta camminare.

Se cammini vai avanti.
Camminare
non vuol dire soltanto muovere le gambe
e fare dei passi.
Se la tua mente pensa e pensa
nel modo giusto,
allora vuol dire che tu cammini
e in te tutto si muove
e quindi c’è la vita in te,
in te,
in te!

Mi ricordo che un giorno,
in mezzo a noi
venne un tipo
che ogni cosa pensava giusto
e la fonte della vita era in lui
Disse una frase, mi rimase impressa:
“Alzati e cammina!”

Parlato:
Claudia: “Adriano, Adriano.”
Adriano: “Sì.”
Claudia: “Fai una canzone senza dare nessun messaggio.”Cammino.
Se cammino sento che
vado avanti
e allora
la notte non si ferma e passa.
Mentre il giorno mi viene incontro,
cammino.
Io cammino.Tutti devono camminare.
L’ importante è camminare.
Non importa se si è lenti o veloci,
basta camminare.

Coro:    Walk.

Se cammini vai avanti.

Coro:    Walk. Just, just walk.

Camminare
non vuol dire soltanto muovere le gambe
e fare dei passi.
Se la tua mente pensa e pensa
nel modo giusto,
allora vuol dire che tu cammini,
e in te tutto si muove.

Coro:    Walk.
Just walk.

Mi ricordo che un giorno,
in mezzo a noi,
venne un tipo,
che ogni cosa pensava giusto
e la fonte della vita era in lui.
Disse una frase, mi rimase impressa:
“Alzati e cammina!”

Quella frase la disse a uno studente
che a furia di studiare con una parte sola della mente,
la parte dove non batte il cuore,
diventò cieco e paralitico come la vostra generazione.

E al suono di quella frase egli si alzò
e vide che tutta la tradizione culturale depositata nei monumenti
stava per essere distrutta dai figli dell’uomo
per creare città senza testa, che non camminano.

E vedendo, si mise a piangere,
perché i suoi figli non riconoscevano più i loro genitori,
non sapevano più chi erano,
nè da dove venivano.

Le ruspe avevano abbattuto il Colosseo
e al suo posto ora c’era un grande palazzo di vetro,
e il mondo non era più diviso in nazioni ma in palazzi.
Palazzi numerati senza un nome

e l’Italia non aveva più neanche il numero.
E qualcuno disse che forse non era mai esistita.